Questa piccola storia di Natale comincia in un freddo e buio giorno di Novembre.
Una bimba africana arriva in Riviera San Benedetto a Padova, nella comunità delle FMA, con la mamma. Sole,
spaventate, non sanno come comunicare, visto che non capiscono dove si trovano e non conoscono la lingua
italiana.
Nessuno le attende, ma attraversato il portone del palazzo storico, una suora le accoglie.
Tremano, tutto è nuovo e niente fino a quel momento le ha fatte sentire al sicuro.
Ma quella bimba e quella mamma non passano inosservate.
Un sorriso fa capolino da dietro la giacca della madre.
La suora in portineria chiama subito sr Anna Maria, che attiva i volontari vides veneto. C’è chi si occupa di dare loro
maglioni caldi per il freddo inverno, chi di accompagnarle in Questura per le pratiche di accoglienza, chi di inserirle in
un corso di italiano per migranti….
La mamma guarda attonita tutte queste persone che si occupano di loro…non è abituata. E resta lì, seduta. Piano
piano un grande sorriso si fa spazio sul volto affaticato.
Viene chiamata una donna che parla la sua lingua. Le spiega, le racconta,le domanda.
C’è chi dice che un lavoro a questa mamma potrebbe far bene. C’è chi dice che una casa a questa mamma potrebbe
far bene.
La storia di questa bimba e di questa mamma viene raccontata di suora in suora, di giovane in giovane.
Una famiglia della scuola trova un lavoro alla donna, la direttrice della comunità trova una casa. È la Casa di Angel e
Rua.
La mamma inizia a lavorare. E poi a vivere nella nuova casa.
La piccina frequenta la scuola…trascorrono i giorni e le stagioni.
Poi un giorno, dopo qualche tempo, arriva anche lui. Il papà. Si colmano le distanze, si riavvicinano i volti, le storie, i
progetti.
La casa di Angel e Rua culla, riscalda, incoraggia. Scommette, investe, crede.
La piccola cresce. La mamma si rinforza, impara la lingua. Guarda negli occhi, sorride nel profondo.
Questa piccola storia di Natale finisce in un giorno di dicembre.
Intorno alla tavola stanno i volontari del Vides Veneto, le suore della comunità, altre mamme, i bimbi, gli uomini.
Si festeggia insieme, si condivide…Una voce dolcissima e flebile intona un canto di lode e di ringraziamento.
Nel buio della notte si accende una luce. Ed è già Natale.
Accogliere voce del verbo amare, voce del verbo vivere. Accogliere è fare spazio perché l’altro cresca.
Buon Natale, nell’accoglienza di Gesù e di ogni fratello e sorella che vengono a noi e ci chiedono aiuto.
Caterina