Da inizio settembre a fine novembre, ho avuto la grandiosa opportunità di svolgere il mio tirocinio universitario (Laurea in Mediazione Linguistica) presso IIMA Human Rights Office (Istituto Internazionale Maria Ausiliatrice Ufficio dei Diritti Umani) a Ginevra. Questo è stato possibile grazie alle attività che propone il VIDES, in quanto ho scoperto questa occasione durante l’Incontro Europeo dei Volontari tenutosi a Roma l’anno scorso.
L’Ufficio dei Diritti Umani è stato fondato nel 2008, dalla madre delle Figlie di Maria Ausiliatrice (FMA), Maria Antonia Colombo e in breve tempo ha ottenuto dal Consiglio economico e sociale delle Nazioni Unite (ECOSOC) lo status consultivo speciale. Anche il VIDES Internazionale possiede status consultivo presso le Nazioni Unite ed è rappresentato da IIMA; in quanto volontaria VIDES, sono stata scelta tra i tirocinanti come rappresentante del VIDES Internazionale.
L’Ufficio dei diritti umani di IIMA lavora per promuovere e difendere i diritti dei bambini, dei giovani e delle donne in ben 94 paesi, su tutti i continenti. In particolare, si occupa del diritto all’educazione e dell’Educazione ai Diritti Umani per tutti, attraverso l’intervento preventivo nelle situazioni di emergenza, la condivisione di buone prassi, l’azione di “denuncia positiva” presso il Consiglio dei Diritti Umani, facendo conoscere ai governi quanto l’Istituto sta realizzando, e la raccolta della documentazione delle dichiarazioni dell’ONU sui bambini, sui giovani e sulle donne per trasmetterla alle varie Ispettorie presenti sul territorio. Il ruolo principale dell’Ufficio è quindi quello di intermediario tra le missioni sul campo e le Nazioni Unite.
A livello personale, è stata un’esperienza del tutto nuova e davvero unica, che mi ha permesso di scoprire e imparare moltissimo su come gli eventi che accadono nel mondo siano relazionati gli uni agli altri per via dell’azione politico-economica dei governi, che purtroppo agiscono principalmente per proprio interesse. Tuttavia, è incoraggiante vederne alcuni seriamente impegnati a collaborare con diverse ONG (Organizzazioni non governative) come IIMA e VIDES per migliorare la vita dei più vulnerabili. Molto spesso i governi non sono trasparenti ed è possibile venirne a conoscenza proprio grazie alla denuncia delle ONG. Ritengo che questo dialogo tra governi e ONG, e tra i governi stessi e le ONG, sia il mezzo privilegiato per promuovere la pace, sebbene preveda un lungo percorso per raggiungerla. In questo dialogo nessuno impone nulla all’altro e tutti posso correggersi a vicenda anche se purtroppo, non tutti i governi ricevono dai loro omologhi tutte le critiche necessarie, a causa del loro ruolo e del loro potere.
Inoltre, ho notato che alcuni diritti umani non sono universalmente accettati poiché vi sono diversi sistemi valoriali di riferimento. Penso ci siano pratiche legate a certi valori che causino sofferenza alle persone e che dovrebbero quindi essere cambiate o fermate, ma non è sempre il caso. Nonostante questo, in nome dell’universalità dei diritti umani a volte si cerca di imporre certi punti di vista e, paradossalmente, nel luogo in cui ci si dovrebbe sentire tutti liberi di esprimere il proprio pensiero, in realtà non è così, soprattutto per le ONG cristiane che vengono considerate retrograde e che talvolta vengono attaccate in modo un po’ aggressivo. Ammiro quindi coloro che di fronte a questo mantengono salda la loro identità. Tutto ciò mi ha aiutato a sviluppare delle riflessioni mie su diverse questioni e a riaffermare con ancor più consapevolezza i miei valori di vita nel rispetto “del diverso”, che ho potuto conoscere più profondamente, senza avere un senso di superiorità.
Tra le varie esperienze che ho potuto fare vi sono state quella di contattare, in inglese e francese, le diverse ambasciate per invitarne i rappresentanti a un evento, che avevamo organizzato per condividere delle buone pratiche, e quella di pronunciare un brevissimo discorso in inglese di “denuncia positiva” nei confronti del governo della Costa Rica al Consiglio dei Diritti Umani, che è stata un’esperienza davvero unica!
Certamente all’inizio tutto ciò era molto emozionante e avevo timore di sbagliare, ma mi sono sentita sollevata nel vedere che è possibile “anche lì” e che sono riuscita a rimediare a certi errori. Inoltre, sia i membri dell’Ufficio che della comunità delle sorelle, che ci ha dato vitto e alloggio, ci hanno accolto calorosamente e ci sono stati vicini con molte piccole attenzioni. Infine, il lavoro con gli altri tirocinanti è stata una vera collaborazione in un clima disteso che ci ha permesso di diventare amici. Questa, in breve, è stata la mia esperienza all’ONU, un’esperienza che mi ha permesso di conoscere, di mettermi in discussione e quindi di crescere.
Marta